Il mio amico Ando è capace di prendere le noccioline al volo con la bocca, è laureato in antropologia, suona un sacco di strumenti e l’ultima volta che l’ho sentito stava colorando dei divani con Photoshop. Due settimane fa eravamo con i barabbisti a fare le Schegge a Torino, Ando mi ha telefonato – non ci telefoniamo quasi mai – e mi ha chiesto: Perché non venite tu e i tuoi amici a fare le Schegge al Recircolo?
Amici, cosa dite?
Aspetta che guardo l’agenda.
Ci sono.
Ci sono.
Ando?
Dimmi.
Ci siamo.
Va bene.
Quando?
Sabato 11 giugno.
Va bene. A che ora?
Dalle 21 in poi.
Va bene.
Com’è che funziona?
Leggiamo le Schegge, suoniamo, beviamo, ci diamo le pacche sulle spalle. Mezz’ora, quaranta minuti. Poi mettiamo dei dischi e balliamo, se non ci cacciano.
Va bene. Posso venire a leggere?
Sì.
Il Recircolo, questo essere Re nell’atto di circolare, sta in viale Spazzoli a Forlì, ci vuole la tessera Arci, ha un sito, ma dal vivo è più bello.
L’altra cosa da dire è che al contrabbasso ci sarà Bicio, che torna apposta dalla Germania per votare al Referendum. Ripeto: Bicio torna apposta dalla Germania per votare al referendum, sta a Forlì 36 ore e ci abbiamo infilato in mezzo un reading di Schegge con inevitabile roghenroa susseguente. Siamo fatti un po’ così.
In quei giorni, tra l’altro, a Forlì ci sarà Cicli Indecisi, il Brain Storming e la Tempesta Ormonale. Sembra quasi Carpi.
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(tutto ciò l’ha scritto Simone Rossi, portate pazienza)
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