La scaletta di Milano

Sabato sera siamo andati al Vanghè, a Milano, un posto bellissimo dove non eravamo mai stati. Prima di noi, Guido Catalano ha letto il suo Ti amo ma posso spiegarti. Poi ha fatto un bis col Cocciantone. Eravamo un po’ preoccupati: come si fa a leggere dopo il Cocciantone?

Ma quando siamo entrati in scena, con simonerossi che suonava il clarinetto e l’ukulele, e Bicio che sditazzava il contrabbasso, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Quella che segue è la scaletta, con lettori, letture e rispettivi autori:

  • Elena Marinelli (osvaldo): “La banalità del bene (do the right thing)” di Sergio Pilu (Sir Squonk)
  • Caterina Imbeni (grushenka): “Armistizio” di Fabrizio Chinaglia (Bicio)
  • Roberta Ragona (tostoini): “E poi mi sono fermata di fare le solite cose che fanno tutte le donne” di Ludovica Anselmo
  • Luca Zirondoli (carlo dulinizo): “E come potevamo noi cantare” di Marianna Sabattini (Marri)
  • Marco Manicardi (il Many): “Virginia che non si muove” di Massimo Santamicone (Azael)
  • Fernanda Scianna (nandina): “Camillo” di Andrea Vigani (chamberlain)
  • Simone Marchetti (Chettimar): “Zug” di Elena Marinelli (osvaldo)
  • Luca Zirondoli (carlo dulinizo): “Va’ là, Tugnino” di Emanuele Vannini (Van deer Gaz)
  • Elena Marinelli (osvaldo): “Resistenza” di Camilla Tomassoni (Ilke Bab)
  • Marco Manicardi (il Many): “Ci vuole del coraggio”

Ed è andata benissimo.

Grazie al Vanghè, dove speriamo di tornare; grazie a Guido Catalano, che speriamo di rincontrare; grazie a chi ci è venuto a vedere – ed eravate tanti – e anche a chi era venuto a vedere Guido e poi è rimasto dentro a vedere noi; grazie alla Batchiara per la foto lì sopra; grazie a tutti.

Il tour del 2011 finisce qui.
Ma ci vediamo l’anno prossimo, in giro, da qualche parte.

Informazioni su il Many

(marco manicardi)
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