Scheggiamo la Mole

Sabato 14 maggio, dalle ore 20:30, facciamo le Schegge di Liberazione a Torino, presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso d’ambo i sessi Edmondo De Amicis (un posto bellissimo già dal nome) in Corso Casale 134. Visto il tragico annullamento della data carpigiana del 25 aprile, quella di Torino rischia davvero di essere la presentazione ufficiale delle nuove Schegge di Liberazione cartacee.

Il giorno dopo, 15 maggio, siamo al Salone del Libro, sempre a Torino, dove parleremo di Barabba Edizioni allo stand di Bookrepublic.

Vi ricordiamo che se volete leggere il vostro pezzo o un pezzo altrui di Schegge di Liberazione (quello vecchio, quello nuovo, quello inedito), saremo lì ad accogliervi con delle gran pacche sulle spalle. Mandate una missiva elettrificata a marcomncrd chiocciola gmail punto com, contattateci nei socialcosi oppure presentatevi direttamente alla Società Operaia di Mutuo Soccorso d’ambo i sessi Edmondo De Amicis un po’ prima delle 20:30. Noi saremo là, nella vecchia capitale, la città di Dante Di Nanni.

“Ora tirano dalla strada, dal campanile e dalle case più lontane. Gli sono addosso, non gli lasciano scampo. Di Nanni toglie di tasca l’ultima cartuccia, la innesta nel caricatore e arma il carrello. Il modo migliore di finirla sarebbe di appoggiare la canna del mitra sotto il mento, tirando il grilletto poi con il pollice. Forse a Di Nanni sembra una cosa ridicola; da ufficiale di carriera. E mentre attorno continuano a sparare, si rovescia di nuovo sul ventre, punta il mitra al campanile e attende, al riparo dei colpi. Quando viene il momento mira con cura, come fosse a una gara di tiro. L’ultimo fascista cade fulminato col colpo. Adesso non c’è più niente da fare: allora Di Nanni afferra le sbarre della ringhiera e con uno sforzo disperato si leva in piedi aspettando la raffica. Gli spari invece cessano sul tetto, nella strada, dalle finestre delle case, si vedono apparire uno alla volta fascisti e tedeschi. Guardano il gappista che li aveva decimati e messi in fuga. Incerti e sconcertati, guardano il ragazzo coperto di sangue che li ha battuti. E non sparano. È in quell’attimo che Di Nanni si appoggia in avanti, premendo il ventre alla ringhiera e saluta col pugno alzato. Poi si getta di schianto con le braccia aperte nella strada stretta, piena di silenzio.”

(Giovanni Pesce, Senza tregua – La guerra dei GAP, pag.144-145, Feltrinelli, 1967, ristampa 2005)

Informazioni su il Many

(marco manicardi)
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4 risposte a Scheggiamo la Mole

  1. zalesthebard ha detto:

    non aspettavo altro!

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